Di mestiere faccio la UX designer, ma solo per necessità.
Nei miei sogni sono una scrittrice e una sceneggiatrice di fumetti assolutamente non dedita alla procrastinazione e sulla via della realizzazione.
Perché i fumetti?
Perché ho imparato a leggere sui fumetti, perché senza di loro la mia adolescenza avrebbe sicuramente avuto risvolti più tragici, perché mi hanno permesso di conoscere gente meravigliosa e vivere in universi paralleli in cui gli unici limiti sono quelli della fantasia e forse anche perché, pur essendo il deus ex machina di ogni creativo privo di idee, dopo più di un secolo di storia è ancora l’arte più sottovalutata e sbeffeggiata del mondo – dai cosiddetti “adulti” – e più idolatrata da tutti quelli che adulti non lo vogliono diventare.
Mi piacciono gli illusi, che ci posso fare?
La mia illusione si è nutrita per due anni alla Scuola Holden e ora attende di averne ancora.
Ai posteri il responso, sempre che “posteri” in quest’era significhi ancora qualcosa.